Editor: Catherine Eschle, Cristina Flesher Fominaya, Sara Motta, Laurence Cox
La teoria femminista è un prodotto diretto dei movimenti delle donne, che a loro volta sono stati tra i movimenti più potenti degli ultimi decenni e hanno avuto effetti importanti in tutte le società. Nonostante questo, molta della teoria femminista contemporanea evita le questioni relative all’agire collettivo ed è spesso scollegata dall’attivismo del movimento. Al contrario, la maggior parte della produzione accademica sui movimenti sociali ignora l’analisi femminista o al massimo include una domanda complementare su genere e partecipazione. Questa letteratura, probabilmente, si affida a schemi concettuali restrittivi che si traducono nell’invisibilizzazione, de-legittimazione e la messa a tacere delle forme attuali del femminismo, del movimento delle donne e delle donne nel movimento. Entrambi i campi (attivista e accademico) sono quindi deboli sulla comprensione e concettualizzazione della natura del femminismo contemporaneo come movimento, focalizzandosi piuttoso con la questione dell’agency delle donne nella costruzione di nuove forme di politica popolare e prendendo in considerazione l’elaborazione di domande produttive relativa alla strategia politica.
Questo risulta particolarmente strano perchè i movimenti delle donne e i movimenti in cui le donne hanno un ruolo fondamentale (soprattutto i movimenti cosiddetti ‘movimenti popolari’, ‘movimenti dei poveri’ o ‘movimenti di comunità’) svolgono un ruolo distintivo e caratteristico della politica locale, nazionale e globale. Spesso espandono la prassi della politica popolare e di cambiamento sociale in un modo tale per cui il soggettivo e il quotidiano vengono politicizzati. Questi movimenti, inoltre, includono la dimensione spirituale, culturale e affettiva nelle loro pratiche di resistenza. I resoconti femministi storici degli ultimi decenni hanno evidenziato l’importanza della mobilitazioni, delle teorie, delle soluzioni pedagogiche e degli approcci delle donne nei movimenti anti-imperialisti, nelle lotte sulla riproduzione sociale, nelle organizzazioni sindacali,nell’attivismo religioso e anche nelle mobilitazioni guidate dall’alto in favore di regimi conservatori.
Per questo motivo vi invitiamo a inviarci contributi sul modo in cui la teoria femminista può aiutarci a capire il modo in cui il genere si intereseca con e declina nella partecipazione politica, nell’azione collettiva e all’interno dei movimenti sociali in generale. Siamo ugualmente interessati ai modi in cui i movimenti delle donne, l’attivismo femminista e i movimenti fortemente segnati dalla partecipazione delle donne (pur non identificandosi con il femminismo) sviluppano approcci diversi alla politica – o operano in modo simile ad altri movimenti – e le implicazioni politiche e strategiche della loro attività. Siamo alla ricerca di contributi da parte di attiviste e studiose femministe, di partecipanti ai e studiosi dei movimenti delle donne e dei movimenti caratterizzati da una femminilizzazione della resistenza, di ricercatori e ricercatrici nell’ambito dei movimenti sociali con un interesse per le questioni di agency delle donne, o come l’agency si interseca con le questioni di genere nei movimenti di ogni tipo.
Domande per il dibattito
Alcune delle domande che siamo interessati ad esplorare in questo numero di Interface sono:
– Esiste un modo tipicamente femminista di analizzare i movimenti sociali e agire collettivo?
– Le forme di femminismo accademico possono (dovrebbero) essere reclamate come teorie-per-i movimenti?
– In che modo e in che misura gli attori dei movimenti sociali utilizzano categorie femministe per sviluppare nuove forme di azione collettiva?
– Esistono particolari tipi di “movimento/i delle donne” in termini di partecipazione, tattiche e strategie?
– La femminilizzazione della povertà ha portato alla femminilizzazione della resistenza tra i “movimenti dei poveri”? Se è così (o se non è così), quali sono le implicazioni per la genere e resistenza?
– In quali condizioni la partecipazione delle donne nei movimenti che non sono esplicitamente femministi o apertamente focalizzati sulle questioni di genere comporta un cambiamento nei rapporti di potere?
– Quali sono le implicazioni della partecipazione delle donne per l’identità collettiva o la pratica del movimento, la leadership e le strategie?
– Quali elementi costituiscono le pratiche di movimento o emancipazione progressista in relazione al genere, e quali le buone prassi nella costruzione di alleanze?
– Come la letteratura sui movimenti sociali può contribuire in modo maggiore all’analisi femminista dell’attivismo, e come la letteratura femminista può contribuire a sviluppare una comprensione più piena di agire collettivo?
– Esistono tematiche legate alle questioni di genere speficiche nell’attuale ondata di movimenti globali? Le teorie femministe possono dare dei contributi distintivi all’analisi di tali movimenti?
– Cosa possono imparare le inchiesta nell’ambito dei movimenti contemporanei dagli scritti storici femministi sui movimenti delle donne e sul ruolo delle donne in altri movimenti?
Accoglieremo con favore anche contributi su altre questioni relative al tema di questo numero
Sezione speciale: strategie femministe per il cambiamento
Il nostro obiettivo è di inserire all’interno del numero una sezione speciale sul tema strategie femministe per il cambiamento. Questa sezione sarà aperta ai contributi di gruppi femministi, in scritti collettivamente o da singoli individui.
Per tutto il 1990 la politica femminista è diventata sempre più professionalizzata e probabilmente de-politicizzata. Eppure la globalizzazione neoliberista ha assistito a una femminilizzazione della povertà e a una sessualizzazione dello spazio pubblico. Il risultato è una situazione paradossale, di sconfitte e di de-politicizzazione combinati con nuove forme di ri-politicizzazione. Questa sezione speciale cerca di ri-articolare le politiche femministe, nella congiuntura attuale, siano esse di carattere liberale, radicale, socialista, anarchico o che abbiano altre, nuove, forme. Probabilmente molte di queste ri-articolazioni sono simultaneamente locali e transnazionali, e svilupano una prassi che spesso non è riconosciuta e rappresentata dalla letteratura sui movimenti sociali.
Le domande che vorremmo considerare in questa sezione includono:
– Che cosa significa oggi la strategia femminista?
– Quali sono le sfide e le limitazioni della strategia femminista nel momento attuale?
– In che modo i movimenti di attiviste femministe e i movimenti femminili di oggi utlizzano le pratiche e le esperienze dei movimenti li hanno preceduti?
– E in che modo si percepiscono in termini di risultati ottenuti fino ad oggi e nei confronti della strada ancora da percorrere?
– Quali sono ostacoli e le possibilità di lotta femminista ha creato il neoliberismo?
– Il declino del neo-liberalismo crea aperture per le femministe?
– E quali movimenti oggi potrebbero essere alleati per una transizione dal patriarcato?
Invitiamo gruppi femministi, comunità e movimenti per inquadrare le proprie domande e problematiche per questa sezione.
Contributi generali
Come in ogni numero di Interface, infine, si accettano articoli e altri materiali che non sono attinenti al tema particolare del numero, ma che emergono da o si concentrano sui movimenti presenti in varie parti del mondo e sull’immensa mole di conoscenza che essi generano. Tali contributi generale dovrebbero contribuire alla missione della rivista, vista come strumento per aiutare i movimenti a imparare gli uni dalle lotte degli altri, dalle analisi dei processi di sviluppo di movimenti specifici e dalle esperienze concrete che possono essere tradotte in una forma utile per altri movimenti. In questo contesto, accogliamo con favore i contributi scritti da partecipanti movimento e/o ricercatori accademici che stanno sviluppando teoria rilevante su e per i movimenti. Il nostro obiettivo è di includere materiale che può essere utilizzato in vari modi dai movimenti – in termini di contenuto, lingua, obiettivi e forma. Cerchiamo quindi contributi in diversi formati, tra cui articoli convenzionali, recensioni, discussioni facilitate e interviste, appunti di azione e insegnamento, documenti chiave e analisi, recensioni di libri – e oltre. Sia gli articoli peer reviewed che gli altri contributi sono curati in modo simpatetico da altri pari. In generale, il processo editoriale è orientatato ad assistere gli autori a trovare il modo di esprimere le loro idee in modo che tutti possiamo essere ascoltati oltrepassando le distanze geografiche, sociali e politiche.
Scadenza e contatti
Il termine per la presentazione dei contributi per questo numero (Volume 3 Numero 1, che sarà pubblicato A Novembre del 2011) è il giorno 1 Maggio 2011.
Per i dettagli su come presentare i vostri contributi a Interface potete consultare le linee guida per gli autori Potete inviare i vostri manoscritti a uno dei redattori regionali di riferimento, sia sul tema speciale di “femminismo, movimenti delle donne e donne in movimentio”o articoli generale.
I potenziali collaboratori per la sezione speciale su “strategie femministe per il cambiamento” sono invitati a contattare Sara Motta a <saracatherinem AT googlemail DOT com>.